La maggior parte delle persone non conosce questa grande verità.


La maggior parte delle persone non si rende conto che il proprio cervello è sempre alla ricerca di prove per confermare ciò che gli è stato detto. Se la storia che si racconta al proprio cervello è “Niente funziona mai per me”, esso inizierà a cercare tutto nella propria vita che rafforzi quel pensiero. Questo si chiama bias di conferma, un concetto psicologico ben documentato che descrive come la mente umana tenda a privilegiare informazioni che supportano le proprie credenze preesistenti, ignorando quelle contrarie. Tale meccanismo è radicato nei processi cognitivi ed è influenzato da fattori come l’autostima e le esperienze passate.

Tuttavia, funziona in entrambi i modi. Se si inizia a chiedersi: “Cosa funziona davvero per me?”, il proprio cervello cercherà anche segni di questo. Questo comportamento può essere collegato alla teoria dell’autoefficacia di Albert Bandura, secondo cui le convinzioni personali sulle proprie capacità influenzano il modo in cui si percepiscono e si affrontano le situazioni. Nutrire pensieri positivi può attivare un circolo virtuoso, dove il cervello, grazie alla plasticità neuronale, inizia a rafforzare percorsi neurali associati a soluzioni e successi.

I pensieri che si nutrono contano, perché la mente cercherà sempre di dimostrare che si ha ragione. Questo è supportato dalla psicologia cognitiva, che sottolinea come le credenze autoimposte possano modellare la percezione della realtà, un fenomeno noto come framing. Adottare un atteggiamento consapevole e riflessivo può quindi aiutare a riequilibrare questo bias, favorendo una visione più obiettiva e costruttiva.